Giovani Comunisti di Sinistra Comunista*

per una svolta a sinistra tra i Giovani Comunisti!

sabato 16 maggio 2009

Quale futuro per le/i Giovani Comunist@?


Come Giovani Comunist@, sentiamo la necessità di aprire una discussione pubblica riguardo il futuro della nostra organizzazione.

Da troppo tempo, infatti, quella che è stata a lungo considerata come “l’anomalia” fra le tradizionali giovanili di partito, quell’organizzazione capace di mettere in campo percorsi eretici ed autonomi rispetto alle prassi della politica “canonica”, brancola in un vuoto organizzativo seguito alla fuoriuscita di parte degli organismi di vertice nazionali.

Tale pur difficile situazione può volgere al positivo se la nostra organizzazione riuscirà a divenire motore di conflitto nel segmento giovanile della società, attuando quella “svolta a sinistra” le cui radici risiedono nel conflitto sociale. Avvertiamo tale necessità tanto più alla luce della delicatissima e particolare fase che il nostro paese sta attraversando. La nostra risposta alla crisi economica e sociale ed ai suoi effetti devastanti deve essere quella della ricostruzione della nostra azione sulla base di un radicamento sull’intero territorio nazionale.

Assistiamo oggi ad una crisi che quotidianamente riversa sulle soggettività deboli, precarie, quando non invisibili, i costi della speculazione padronale degli ultimi decenni. L’effetto che si produce è un imbarbarimento che dona nuova linfa alle derive fasciste, razziste, omofobe e che incentiva un rapporto col potere di stampo paramafioso.

Riteniamo quindi che tutta la proposta politica che i Giovani Comunist@ dovranno costruire in futuro debba essere orientata dalla volontà di scardinare l’egemonia sociale delle destre ed i relativi percorsi di governance sociale, nella formazione, nel lavoro, nei tempi di vita, che ostacolano la costruzione di un’opposizione “dal basso a sinistra”: da un lato, batterci per la difesa del welfare e del mondo del lavoro così come costruito dalle lotte operaie nel novecento, tornando a radicarci nei luoghi di lavoro e rivolgendoci alle nuove generazioni scoperte dai diritti sindacali; dall’altro, al contempo, avere il coraggio di guardare avanti verso un nuovo modello di stato sociale e dei diritti che risponda alle necessità, ai bisogni e ai desideri di chi non è mai stato tutelato dai welfare di stampo novecentesco. Parliamo dell’esercito dei precari, dei migranti invisibili, delle minoranze senza diritti civili, da riaggregare in un processo che dal basso unisca tutte le forze anticapitaliste e comuniste a partire dalla sinistra sociale diffusa e non riassumibile nelle fusioni a freddo di apparati politici preesistenti.

Per costruire quest’orizzonte di lotte, riteniamo indispensabile rimettere in campo la forza trainante delle e dei Giovani Comunist@ a partire, certo, dall’impegno massimo per questa campagna elettorale, ma anche da tutte quelle mobilitazioni che si articoleranno a breve contro il potere antidemocratico del G8, che la crisi economica ha rivelato una volta di più come mero “comitato d’affari” incapace di tutelare alcuno, se non i poteri forti che vi hanno dato vita.

Dobbiamo essere motore attivo di tali mobilitazioni, poiché in esse risiede il dna di quella generazione che è cresciuta nel grigio del pensiero unico e della guerra permanente. Contro tutto questo, per arginare l’associazione a delinquere rappresentata da Confindustria, poteri finanziari, banche e Vaticano, risulta impellente assumere la prospettiva dell’anticapitalismo come chiave di lettura della crisi: il comunismo è il movimento reale che abolisce lo stato di cose presenti, e se la crisi è sistemica è il sistema stesso a dover essere messo in discussione.

La pratica del Partito Sociale è un altro elemento dal quale non possiamo prescindere: favorendo un ritorno alla militanza di base intergenerazionale, il Partito Sociale riesce a creare quel background di esperienza che produce dal basso reti di solidarietà sociale, che smaschera la legge della crescita e del mercato, del ricatto del caro vita. Le esperienze di Partito Sociale sinora avviate sono un serbatoio importante, ma le possibili declinazioni, parlando di giovani e di precariato, sono ancora tutte da esprimere. Intendiamo quindi spenderci in questa direzione.

La nostra organizzazione necessita della costruzione di processi realmente democratici che mettano in comune i percorsi territoriali e le differenti culture politiche. Rifiutiamo l’idea di una gestione monolitica e correntizia dei Giovani Comunist@, e auspichiamo quindi da parte di tutti la maggior collaborazione possibile per superare lo stallo organizzativo a partire dalla politica e dagli appuntamenti più impellenti: le mobilitazioni contro il G8, la campagna elettorale, la costruzione di uno spazio di discussione importante come il campeggio estivo delle e dei Giovani Comunist@, che devono essere tutelati nella loro Autonomia politica.

Rispetto al contributo pubblicato su Liberazione del 5 Maggio, riteniamo che sia singolare il tentativo di aprire la discussione a partire da un documento non condiviso ed anzi espressione di una precisa area politica all’interno del partito.

E’ stata collegialmente decisa la composizione di un organismo di gestione transitoria espressione delle diverse sensibilità all’interno dell’organizzazione. Auspichiamo che tutti confermino la loro disponibilità a dare operatività a tale organismo, che deve sostanzialmente adempiere all’organizzazione delle scadenze di cui sopra e inoltre garantire una costruzione serena della prossima conferenza nazionale delle e dei Giovani Comunist@, magari insediandosi simbolicamente proprio in quella Torino che vedrà sfilare a breve un movimento a cui noi tutti abbiamo dato grande contributo con il sacrificio e la voglia di ribellarsi, mai sopita, che da sempre ci contraddistingue.

Carlo Pallavicini, Alessandro Esposito, Daniele Maffione, Alberto Conia , Stefano Piccolonimi, Matteo Iannitti, Jacopo di Gaspero, Anna Belligero, Cristina Palmieri, Luca Lucarelli, , Davide Cristiani, Emilia Butturini , Lorenzo Bonaccina, Jacopo Ricciardi, Laura Petrone, Laura Simonato, Fabio Zocchi, Federica Savino, Irene Sposato, Giulia Paltrineri, Davide Santi, Chiara Morgotti, Giovanni Verla, Valentina Zangheri, Claudio Pintus, Andrea Genovese, Damiano Pintus, Giulio Armanetti, Chiara Pollio, Beniamino Simioli, Marika Virgillito, Michele Amato, Giuseppe Manduci, Michela Tripodi, Stefano Bulzomì, Tommaso Vaccaro, Paola Calì, Leonardo Masone.

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