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venerdì 19 giugno 2009

PD-UDC: un progetto per far fuori i comunisti

Di Massimo Lorusso

In Piemonte si prepara il grande asse centrista UDC-PD per le prossime elezioni regionali e, forse, per un accordo più ampio a livello nazionale.

Le prime avvisaglie si sono avute già al primo turno nel comune di Tortona, importante comune della provincia di Alessandria, in cui il Partito Democratico e l’Italia dei Valori hanno presentato un candidato sindaco in comune all’Unione di Centro, Giorgio Bailo, esponente proprio del partito di Casini.

La conferma è arrivata al momento degli apparentamenti nella due provincie piemontesi al ballottaggio, Torino ed Alessandria, nelle quali dopo il primo turno sia il presidente uscente della Provincia di Torino (Saitta) che il presidente uscente di quella di Alessandria (Filippi), dopo un lungo corteggiamento e promesse di assessorati, hanno ottenuto lapparentamento conlUDC per il secondo turno.

L’asse UDC – PD in Piemonte, quindi, è ormai maturo e pronto per essere esteso anche alle regionali. Il progetto di una buona parte del PD, piemontese e nazionale, è chiaro: fare a meno dei comunisti, spostandosi a destra, per poter governare. Sinistra e libertà è parte integrante di questo progetto, pronta ad essere l’ala “sinistra” di una grande coalizione centrista.

Alla luce di questo, diventa difficile capire e condividere il progetto di Sinistra e Libertà, destinata ad una posizione di subalternità al Partito Democratico e di inevitabile dipendenza da esso.

In questo quadro anche alcune scelte dei compagni del i PdCI risultano discutibili:se in provincia di Torino hanno presentato un loro candidato al primo turno come ha fatto Rifondazione, ed ora si dicono preoccupati dellaccordo con lUDC, ad Alessandria, in cui sono in coalizione con il centro-sinistra dal primo turno, hanno accettato lapparentamento abbastanza passivamente.

Le regionali sono fra pochi mesi e probabilmente saremo costretti ad un campagna elettorale difficile, che vede una consistente parte del PD sperare in un accordo con lUDC per escludere le forze comuniste, e in particolar modo Rifondazione Comunista, dalle regioni. In questo caso sarebbe opportuno riuscire a creare in Piemonte un fronte compatto delle forze comuniste ed anticapitaliste, capace di resistere allennesimo attacco portatoci da una parte del Partito Democratico.

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