Giovani Comunisti di Sinistra Comunista*

per una svolta a sinistra tra i Giovani Comunisti!

mercoledì 24 giugno 2009

Giugno 2007- Giugno 2009: due anni di chiusura di Gaza nei numeri

La limitazione degli approvvigionamenti

Quantità di beni a cui è consentito l'ingresso a Gaza, in base alla domanda: 25% (approssimativamente 2.500 tir al mese contro i 10.400 precedenti al giugno 2007)

Forniture di gasolio a cui è consentito l'ingresso a Gaza, in relazione al fabbisogno: 65% (2,2 milioni di litri alla settimana contro i 3,5 necessari per produrre elettricità)

Durata media dell'interruzione nell'erogazione di energia elettrica a Gaza: 5 ore al giorno

Numero delle persone senza accesso all'acqua corrente a Gaza: 28.000

Confronti e comparazioni

Numero delle voci dei beni alimentari di cui la risoluzione del Governo israeliano ha promesso l'ingresso a Gaza: illimitato
Numero delle voci dei beni alimentari che attualmente hanno il permesso di entrare a Gaza: 18

Ammontare della somma di denaro promesso per gli aiuti alla ricostruzione dalla Conferenza dei Donatori nel marzo 2009: 4,5 miliardi di dollari
Quantità di materiali per l'edilizia autorizzati ad entrare a Gaza: Zero

Tasso di disoccupazione a Gaza nel 2007, anno in cui è stata imposto il blocco: 30%
Tasso di disoccupazione a Gaza nel 2008: 40%

Niente sviluppo, niente prosperità, solo i beni "umanitari minimi" sono autorizzati all'ingresso

L'esercito israeliano consente l'ingresso della margarina in piccole confezioni singole ma non quello della margarina stoccata in grandi contenitori perchè potrebbe essere usata per l'industria (per esempio dalle aziende alimentari, producendo così posti di lavoro)
Il Governo israeliano ha chiarito l'interpretazione restrittiva al provvedimento del 22 marzo 2009, il quale autorizzava l'ingresso senza limitazioni di rifornimenti alimentari all'interno di Gaza e che il governo "non intende rimuovere le restrizioni imposte precedentemente all'entrata di cibo e rifornimenti in Gaza". Traduzione: le forniture alimentari continuano ad essere limitate.
Tra prodotti alimentari il cui ingresso a Gaza è vietato figurano: Halva (dolce a base di pasta di semola), te e succhi di frutta.
Tra beni non alimentari il cui ingresso a Gaza è vietato figurano: palloni da calcio, chitarre, carta, inchiostro.

Un popolo in trappola

Numero di giorni in cui il valico di Rafah è stato aperto per un traffico regolare: Zero

Numero di persone ogni mese non in grado di attraversare Rafah: 39.000

Criterio per il passaggio al valico di Erez: casi umanitari eccezionali

Fonte http://dgibril-abdelghami.blogspot.com/

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