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mercoledì 24 giugno 2009

Napoli, aggressione omofoba. C´è l´identikit, caccia al branco.

La ventiseienne pestata è stata la sola a intervenire in soccorso degli amici. Una manifestazione domani alle 19. Identikit del branco, a piazza Bellini una notte di violenze.

C´è l´identikit del branco. E c´è la rabbia per una notte di violenza culminata con il pestaggio di Maria Luisa, la ragazza di 26 anni che è intervenuta per difendere un amico gay e ora rischia la perdita dell´occhio sinistro. Ricoverata nella divisione di Chirurgia vascolare dell´ospedale dei Pellegrini, i sanitari le hanno diagnosticato fratture multiple all´orbita dell´occhio sinistro. Dovranno operarla, non appena l´occhio si sgonfia. E mentre I-Ken, Arcilesbica e Arcigay, organizzano una fiaccolata per domani in piazza Bellini (appuntamento alle 19), i carabinieri sono sulle tracce del branco che nella notte tra domenica e lunedì ha aggredito Maria Luisa e il suo amico.

Gli investigatori stanno cercando in particolare due ragazzi. Uno è alto un metro e 55, corporatura esile, 20 anni circa, capelli castano scuri, a spazzola, rasati ai lati. Ha il viso scavato, occhi scuri e baffi incolti. Segno distintivo: un tatuaggio sul braccio destro. La sera dell´aggressione indossava una polo arancione. L´altro, ricorda Maria Luisa, aveva addosso un giubbotto nero, è un po´ più alto, circa un metro e sessantacinque, corporatura robusta ed è più giovane, circa 17 anni. Anche lui ha i capelli rasati. Secondo i carabinieri, però, non sono Skinheads: di certo sono ragazzi del quartiere Sanità.

«La cosa che più mi fa male?», si chiede Carlo Cremona, presidente I Ken, «ho ascoltato molti ragazzi presenti alla scena e mi hanno detto che l´amico di Maria è stato insultato e preso di mira per tutta la serata. Non si è trattato di un´aggressione improvvisata, ma è durata ore e la gente che era in piazza non ha fatto niente. È rimasta ferma. Solo Maria Luisa ha avuto il coraggio di intervenire ed è stata pestata. Se invece avessero reagito tutti non sarebbe accaduto nulla». Indifferenza e paura. «Quanto accaduto in piazza Bellini è indegno di una società civile – interviene il sindaco Rosa Russo Iervolino- È un preoccupante segno di intolleranza che colpisce la nostra comunità. Sono affettuosamente vicina a questa ragazza intervenuta con generosità e coraggio contro l´inaudita violenza del branco».

E l´assessore alla Legalità Luigi Scotti, insieme all´assessore Pari opportunità, Valeria Valente, da un lato invitano «cittadini e associazioni a dare un segno forte e a partecipare in tanti alla fiaccolata» di domani, dall´altro si impegnano a fare la propria parte «per garantire una maggiore sicurezza di chi, omo o etero che sia, sta trascorrendo una serata e viene aggredito, rafforzando da subito in quella zona la presenza della polizia locale». Ma soprattutto Scotti e Valente chiedono «una più stringente collaborazione delle forze dell´ordine» e sollecitano «misure di sicurezza e controllo per scongiurare il ripetersi di simili atti». I consiglieri comunali Francesco Nicodemo (Pd) e Francesco Minisci (Movimento per la sinistra) annunciano per domani mattina un incontro tra il questore e le associazioni gay, lesbiche e Lgbt. Le stesse che stanno organizzando la fiaccolata: «Faremo un sit-in e una fiaccolata – spiegano Arcilesbica, I ken, Arcigay e l´Udi – un presidio per dire basta alla violenza e per sentire la piazza nostra, sicura, viva».

Numerosi i messaggi di solidarietà: l´Arcigay offre assistenza legale e Imma Battaglia, leader del movimento gay, chiede l´intervento del ministro dell´Interno Roberto Maroni.
«Di fronte a questi atti dobbiamo convincerci a non arrenderci. Dobbiamo contrapporci con la nostra realtà concreta», commenta il cardinale Crescenzio Sepe. «Non si senta sola Maria Luisa in queste ore», scrive sul suo blog Antonio Bassolino. Solidarietà anche dall´assessore alle Politiche sociali della Regione, Alfonsina De Felice, e dall´assessore comunale Giulio Riccio (ieri in ospedale per visitare Maria Luisa), da Leonardo Impegno, presidente del Consiglio comunale e da Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale.

Fonte: La Repubblica, edizione di Napoli

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