Giovani Comunisti di Sinistra Comunista*

per una svolta a sinistra tra i Giovani Comunisti!

martedì 28 aprile 2009

Giovani comunisti, alla lotta!

28-04-2009
di Daniele Maffione*

I Giovani Comunisti si ricostruiscono nella lotta. Dalla Brigata di solidarietà attiva in Abruzzo alla costruzione del contro-vertice al G8 di Siracusa, passando per la costruzione dei Gruppi d’Acquisto Popolare e per le mobilitazioni antifasciste, animate in occasione del 25 aprile, e per quelle antirazziste con i migranti di Castel Volturno, l’idea che si sta affermando dentro l’organizzazione giovanile di Rifondazione comunista è che per ripartire bisogna avere l’umiltà di tornare nei movimenti e nei conflitti, ricominciando a fare politica. Quello che oggi sembra un percorso scontato, è frutto di una lunga e lenta evoluzione, scaturita dopo anni di cattiva gestione dei Giovani Comunisti, utilizzati per produrre consenso ad una linea politica moderata e revisionista, per anni egemone all’interno del P.R.C.

Tuttavia, in seguito alla scissione del gruppo dirigente, che fino a febbraio ha diretto la nostra struttura giovanile, che può annoverare tra i suoi più brillanti risultati quello di aver portato i G.C. ai minimi storici di consenso e radicamento, il percorso per ripartire non è ancora pienamente riaffermato. Infatti, alcune componenti, del variegato panorama dialettico interno, tentano tuttora di rallentare o impedire il percorso di ricostruzione di un’organizzazione giovanile comunista orientata al conflitto. E’ l’esempio di chi pensa che i partiti si costruiscano solo “dall’alto”, dalle stanze dei bottoni, accelerando processi organizzativi e burocratici, fondendo gruppi dirigenti privi di un qualsiasi radicamento sociale, soltanto in virtù di una tanto decantata “unità dei comunisti”, che però è priva di qualsiasi contenuto. No, non è questa la strada di chi vuole ricostruire i Giovani Comunisti e dare idee e gambe alla “svolta a sinistra” di Rifondazione comunista!

Un partito è storicamente determinato dalla lotta di classe che lo produce. Il P.R.C., pur tra tanti limiti ed errori, è l’unico soggetto che ha al suo interno le potenzialità per ricostruire un progetto rivoluzionario in Italia, unendo tutte le sensibilità comuniste, ed animando un fronte anticapitalista, alternativo alle destre ed al Partito Democratico.

Non esistono scorciatoie: la presenza dei comunisti nei conflitti è data dalla capacità di leggere i processi economici e sociali, prevedendone gli sviluppi, ma anche dall’abilità di animare lo scontro ed organizzare gli oppressi, senza rinunciare alla propria identità. Contribuendo, però, in modo decisivo all’avanzamento generale del movimento reale. I Giovani Comunisti sono una parte decisiva di questa proiezione politica, poiché è forte l’esigenza tra le nuove generazioni di un’organizzazione che costruisca una barricata politica e culturale al dilagante populismo della destra, fornendo idee ed esperienze alle lotte, e preparando i giovani alla riconquista di diritti essenziali, come quelli sul lavoro o nell’istruzione pubblica.

In Abruzzo ed a Siracusa si sono ritrovati compagni di quest’organizzazione, che non si riuniva da tempo nel vivo della lotta. La responsabilità di questo ritardo è da attribuire a quel gruppo dirigente che ha tentato fino all’ultimo di liquidare i Giovani Comunisti, sotto la bandiera ideologica dell’innovazione e dello “scioglimento nei movimenti”. Il prodotto della vecchia linea politica è stato una scissione a destra, verso gli eredi di Craxi, che hanno rubato i soldi dalle tasche dai lavoratori. Davvero una bella innovazione! Purtroppo, però, nella scissione i Giovani Comunisti hanno avuto anche uno svaso di militanti, esasperati dalle dinamiche di scontro interno, che hanno creduto di seguire quella linea politica fino in fondo, aderendo ad alcune frange marginali dei centri sociali, legate al gruppo dei “Disobbedienti”.

Le energie che ci sono state sottratte, però, presto saranno recuperate, se voteremo la nostra organizzazione alla lotta, dotandola di una linea politica con forti contenuti e ricostruendo quel tessuto sociale che ci consenta di camminare a testa alta nel conflitto, contribuendo al nuovo assalto al cielo di un’intera generazione. Su quest’obiettivo dovremo riversare tutte le nostre energie, cominciando dal superamento del 4% alle elezioni europee e preparando le mobilitazioni contro i vertici dei padroni del G8, come quello di Torino sui temi dell’istruzione. Forza Giovani Comunisti. La Rivoluzione incomincia da noi stessi!

*Coordinamento nazionale Giovani Comunisti (Area Sinistra Comunista)

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