Giovani Comunisti di Sinistra Comunista*

per una svolta a sinistra tra i Giovani Comunisti!

domenica 8 marzo 2009

Impariamo dagli operai di Pomigliano, ricominciamo dal lavoro

di Beniamino Simioli*
7-03-2009

Come era ampiamente prevedibile le conseguenze della crisi del capitalismo neoliberista sono drammatiche. Chi in questi anni ha guadagnato tantissimo ora pretende non solo di socializzare le perdite, ma anche di scaricare tutti gli effetti nefasti della crisi sui lavoratori, sui pensionati, sui disoccupati e su tutte le fasce più deboli della società. In un simile contesto sociale i conflitti aumentano e lo scontro di classe si fa sempre più forte e duro. Ragionando in questa ottica si può anche facilmente capire come alcuni provvedimenti presi dal governo (ad esempio la norma antisciopero) si inseriscano in un disegno più ampio che ha come fine quello di eliminare (o comunque di limitare e indirizzare) il conflitto.
In una situazione generale certamente non positiva la condizione dello stabilimento Fiat di Pomigliano è particolarmente critica. Operai che hanno sempre lavorato al massimo delle loro possibilità, per un salario che garantiva la sola sopravvivenza, ora vedono concretizzarsi l’eventualità di perdere il posto di lavoro, sperimentando sulla propria pelle quanto possa essere feroce e brutale la morsa del capitale. I lavoratori di Pomigliano però non si sono arresti, non sono rimasti immobili di fronte alle parole piene di indifferenza e arroganza del signor Marchionne, che nonostante sia stato considerato l’uomo della provvidenza dalla maggioranza delle forze politiche riesce solo a chiedere finanziamenti allo stato. Gli operai di Pomigliano (con il contributo concreto dei compagni del circolo PRC presente in fabbrica) hanno iniziato la loro lotta, e forse proprio perché non hanno abbassato la testa sono arrivati i tentativi di repressione, le cariche della polizia, ma neanche questo ha fermato i lavoratori in lotta. Cosi tra un picchetto e l’altro gli operai, insieme al sindacato, hanno organizzato lo straordinario sciopero del 27 Febbraio che ha portato migliaia di persone nelle strade di Pomigliano, e che ha visto anche la partecipazione del nostro Partito.
Nonostante l’ottima riuscita dello sciopero, nessuno si è fatto illusioni, tutti un secondo dopo la fine della manifestazione erano ancora più convinti della giustezza della strada intrapresa, ma anche perfettamente coscienti delle difficoltà tutt’altro che superate. Il 5 Marzo anche il nostro segretario nazionale ha sentito la necessità di manifestare la solidarietà e la vicinanza sua e di tutto il Partito alla lotta dei lavoratori di Pomigliano, partecipando ad un’assemblea con gli operai, organizzata dai compagni del circolo PRC “Fiat Auto-Avio” in cui era presente anche il segretario generale della FIOM Gianni Rinaldini. Ferrero è intervenuto in una sala gremita di gente, indicando le soluzioni per uscire dalla crisi, cioè una vera redistribuzione della ricchezza, l’ampliamento e il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, la pretesa che non ci siano licenziamenti, un produzione che possa essere più rispettosa dell’ambiente non diminuendo i posti di lavoro ma aumentandoli.
Naturalmente il segretario ha anche specificato che per raggiungere questi obiettivi è necessario rompere la cappa di consenso che c’è intorno al governo e mantenere la massima unità tra i lavoratori, sottolineando che Rifondazione deve avere proprio questo compito, essendo parte attiva di ogni conflitto. All’assemblea sono intervenuti anche tantissimi operai, ognuno portatore della sua storia personale, ma tutti perfettamente consapevoli e coscienti delle durezza della lotta e anche della chiarissima intenzione del governo di scatenare una guerra tra poveri, infatti, la totalità degli interventi richiamava proprio l’unità dei lavoratori precisando che solo cosi si può vincere.
Guardando Pomigliano e i suoi operai si capisce subito che è proprio da questo popolo (gli operai e i lavoratori in generale) che il nostro Partito deve ricominciare, perché nonostante tutti gli errori la nostra gente è disposta a darci ancora una possibilità. Non possiamo deluderla ancora.

*CPF - Napoli

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